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Salute delle api. Revoca delle misure restrittive contro Aethina Tumida in Sicilia. L'Unione europea ha approvato la modifica. A due anni dal primo riscontro nessun nuovo caso

La Sezione salute e benessere animale del Comitato permanente piante, animali, alimenti e mangimi dell'Unione Europea ha approvato ieri la modifica alla decisione di esecuzione 2014/909/EU, che revoca per la Sicilia le misure restrittive per l'apicoltura adottate contro il parassita Aethina tumida.

Aethina tumida, un coleottero infestante degli alveari in grado di provocare seri danni alle produzioni apicole, era stato individuato in provincia di Siracusa nel novembre del 2014, presso un apiario che era stato spostato, per seguire le fioriture stagionali, in Calabria in un'area colpita dal parassita. Il Ministero della salute, di concerto con la regione Sicilia, aveva disposto l'immediata distruzione del sito colpito, il blocco della movimentazione degli apiari presenti nel raggio di 10 km e l'esecuzione di controlli in tutta la regione.

Dopo due anni dal primo riscontro, nonostante l'intensa attività  di sorveglianza, quantificabile in circa 12.000 arnie controllate all'anno, nessun nuovo caso è stato rilevato sul territorio siciliano, ragione che ha spinto la Commissione europea a presentare una proposta di revoca delle misure restrittive. La proposta, supportata dagli esiti della missione degli ispettori europei del giugno 2016, ha raccolto il consenso della maggioranza degli Stati membri.

Sarà  quindi di nuovo possibile commercializzare dalla Sicilia verso il resto d'Italia e dei Paesi dell''Unione api, bombi, sottoprodotti apicoli non trasformati, attrezzature apistiche e miele in favo per il consumo umano. La proibizione resta tutt'ora in vigore per la Calabria, regione in cui dal settembre 2014 ad oggi sono stati individuati e notificati diversi focolai in un'area di 20 km di raggio attorno a Gioia Tauro.

Prosegue in ogni caso l'attività di sorveglianza, secondo le norme internazionali dettate dall'Organizzazione mondiale della salute animale.

Ministero della Salute  8 febbraio 2017